Famiglia Cappelletti
La storia del marchio C.A.M si incrocia con la storia della famiglia Cappelletti e del Calzaturificio C.A.M:
Le radici di C.A.M affondano ai primi del secolo scorso; Giuseppe Cappelletti, con arte e tenacia, inizia a Caposelvi (frazione di Montevarchi, vicino a Firenze) la produzione e riparazione di calzature su misura. Ben presto il ceto benestante di allora comincia ad apprezzare le scarpe fatte a mano dal Ciabattino Cappelletti nei locali, di Caposelvi, tanto che Cappelletti Giuseppe ad inizio 900 apre una bottega a Montevarchi, capoluogo e ricco centro di produzione di cappelli allora famoso nel mondo.
Il figlio Duilio già sin dall’età di 7 anni frequenta la bottega del babbo respirando la passione per la calzatura. Duilio affiancherà il padre sino alla chiamata alle armi per la seconda guerra mondiale.
Nascita del Calzaturificio Artigiani Montevarchi
Alla fine del conflitto, nel 1945, Duilio Cappelletti insieme ad un gruppo di ciabattini locali fonda la prima unità produttiva in forma di cooperativa ubicata in un piccolo locale concesso in uso dal comune di Montevarchi; il nome scelto è C.A.M (Calzaturificio Artigiani Montevarchi) nascono le prime creazioni che subito riscuotono successo e inducono il gruppo ad organizzarsi e a creare intorno al 1950 un laboratorio più grande con attrezzature più produttive.
Le calzature create sono ambite dal pubblico femminile e la fama della scarpa C.A.M. cresce a dismisura, tanto che nel febbraio 1952, viene richiesto ed ottenuto il brevetto per marchio d’impresa, per proteggere il prodotto C.A.M, brevetto a tutt’oggi detenuto dalla famiglia Cappelletti.
C.A.M cammina nel mondo
Il boom economico degli anni sessanta, contribuì all’affermarsi della scarpa Italiana elegante nel Mondo. C.A.M comprese che il mercato voleva scarpe fini e di qualità, il suo prodotto andava a pennello; possiamo affermare che C.A.M fu un precursore del successo del Made in Italy nel Mondo.
Le prime calzature C.A.M inviate negli U.S.A, affondarono con l’Andrea Doria nel 1956 ed ebbero il tragico battesimo del mare.
Negli anni 70, grazie ai successi ottenuti, il Calzaturificio C.A.M cresce in produttività, qualità e design, affermandosi sempre più nel mercato dell’alta moda.
Tra il 70 e l’80 nasce in Italia un polo di importanza mondiale riconosciuto come punto di riferimento sia per la produzione che per la qualità delle calzature di alta moda.
Affermazione commerciale
Nel 1982, dopo aver affiancato il Padre per 10 anni, il figlio Luciano Cappelletti assume la dirigenza dell’azienda apportando nuova linfa alla tradizione di famiglia, fino a fare della C.A.M una azienda leader nel settore, ampliando la rete di vendita nel mondo e commercializzando i marchi C.A.M, Pierre Cardin by C.A.M su licenza e Cappelletti Firenze.
Firenze diventa la sede dello show room dell’azienda, città dove si teneva la storica Campionaria di Firenze, Mostra Internazionale delle Calzature Italiane, che attirava compratori da tutto il mondo.
Luciano si impegna in Provincia di Arezzo nel nato Distretto Industriale della Moda e rappresenta C.A.M insieme al padre nell’ANCI (Associazione Calzaturieri Italiani), in Confindustria Italiana a Milano e nella sede territoriale di Arezzo.
80 anni da protagonista
Il padre Duilio, alla fine della carriera che l’aveva visto primeggiare per oltre 70 anni nel mestiere di calzolaio che aveva scelto, viene insignito del premio fedeltà al lavoro nell’Abbazia di Vigevano dedicata ai Santi Crispino e Crispiniano protettori dei calzolai, riservato ai più grandi calzolai Italiani.
Le sfide della globalizzazione
Nel frattempo i 5 figli di Luciano Cappelletti entrano a far parte dell’azienda C.A.M portando alla quarta generazione i Cappelletti calzolai. Il primogenito, Cappelletti Francesco, inizia, anticipando la crisi Mondiale che sfocerà nel 2008, a lavorare nel Mondo de-localizzando la produzione C.A.M in Tunisia e Cina, al fine di mantenere la competitività, mentre la creazione delle collezioni avviene in Italia.
Vengono aperte due unità produttive: una a Guangzhou (ex Canton) nel sud della Cina dove vengono prodotti le tomaia e a Tunisi zona industriale dove vengono realizzati oltre alle tomaia forme, contrafforti, punte dure, fasciature soletti e tacchi, andando così a creare un kit di montaggio che assemblato in Italia permetteva di abbassare notevolmente i costi di produzione pur mantenendo l’importante marchio Made in Italy.
Marchi e Progettazione
Appena già dal primo decennio del nuovo secolo, anche la produzione all’estero e la commercializzazione e creazione collezioni dall’Italia, perdono di competitività e la famiglia Cappelletti proprietaria del marchio C.A.M, registrato nei maggiori paesi del Mondo ed in Italia, sottoscrive contratti in royalties con società Italiane, Tedesche, Cinesi, Russe, Tunisine.
La scarpa C.A.M viene prodotta e venduta oggi nel Mondo da aziende selezionate per prodotto/qualità e correttezza commerciale che mantengono ancor oggi la vocazione internazionale della scarpa C.A.M.
I figli di Luciano Cappelletti garantiscono l’indirizzo delle linee, che vengono affidate per la produzione ai licenziatari, nello spirito di scarpa originale, elegante, prodotta con i migliori materiali, caratteristiche che hanno da oltre 70 anni sancito il successo della scarpa C.A.M.
Sneakers Smiles Authentic
Nel loro soggiorno di lavoro a Guangzhou (ex Canton) in Cina, Luciano e suo figlio Francesco, da un’idea di Margherita Cappelletti, creano e brevettano nello stile e registrano nel marchio, una simpatica linea di sneakers con lo spirito d’originalità che ha sempre contraddistinto la Famiglia Cappelletti.
La linea sneakers Smiles Authentic sono anch’esse concesse in licenza di produzione e commercializzazione, con la formula delle royalties.